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pensione dei frati si tratta al presente nella Camera.»
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privi di pensione.
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professato fuori dello Stato, e si stabilisce una pensione nei limiti molto minori di quelli fissati dalle leggi del 7 luglio 1866. Ebbene, intorno
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Di che si tratta, o signori? Si tratta di vedere con questa legge se in favore di alcuni ex-frati, ai quali è stata negata la pensione in base
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costoro la pensione. Però è pur necessario che qualche cosa si dia, è pur necessario che non si condannino costoro a morir d'inedia, e quindi, come un
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medesimo Consiglio di Stato lo ha dichiarato, quando la medesima amministrazione del fondo del culto si è negata, per rigore di legge, di dare la pensione
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d'interpretare l'articolo 3 come se essi abbiano fatta una professione regolare che dia loro il diritto all'intera pensione. Io spero che queste dichiarazioni
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onorevoli Mancini, D'Ondes-Reggio e Del Re non occorrere una nuova legge per dare a quei frati il diritto della pensione.
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determinatamente minore della pensione normale, un qualche assegno ai detti religiosi a modo di sussidio, durevole per un triennio ai religiosi che abbiano meno di
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conventi, da dove sono stati mandati via anche quei frati che oggi si trovano privi di pensione.
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Una voce. Hanno una pensione.
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effetto; nè questi nè quelli ebbero pensione o sussidio dal Governo.
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Cadolini. Io conosco anche dei feriti, resi impotenti al lavoro nella guerra del 1860, i quali non hanno potuto ottenere la pensione che loro sarebbe
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ed avete detto: noi assegniamo una pensione la quale valga per quel tetto, per quel vitto, per quel vestito che dava l'ordine religioso: noi diamo
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Per le leggi parziali antecedenti di soppressione voi date la pensione così a quelli che hanno fatti i voti solenni, come a quelli che non hanno
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diamo questa pensione perchè? Perchè trovandosi i religiosi in un'età tale da non potere abbracciare un altro stato, abbiano i mezzi di tirare
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quella degl'inservienti, ossia dei laici, ai quali è assegnata una pensione minore; e l'altra di coloro che vanno pel chiericato a cui è assegnata una
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: questi Fate-bene-fratelli hanno una regola particolare; avendo professato secondo la propria regola, hanno diritto alla pensione.
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a concedere la pensione ai religiosi delle soppresse corporazioni, avendo riguardo alla difficoltà in cui erano i medesimi per entrare in una diversa
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vogliamo dare la pensione a tutti coloro i quali sono tenuti dal proprio stato alla vita monastica, basta la professione. La professione è quella che fa il
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che chiunque ha fatta la professione secondo la regola del proprio ordine ha diritto alla pensione. E, quando altra ragione non vi fosse, ci sarebbe la
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Ma altro è concedere la pensione, altro è graduare la medesima. Ora, nella graduazione della pensione si è avuto riguardo a che cosa? al carattere
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Ora, non vi pare egli sufficiente che questo chierico, per la condizione in cui ordinariamente si trovava, non abbia maggior diritto a pensione di
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scala e diceva che quelli ordinati in sacris erano assimilati ai sacerdoti, e gli altri avrebbero ottenuto la pensione assegnata ai laici, ma io dico
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dalle leggi civili, o per averla fatta nelle provincie romane ancora soggette al dominio pontificio ebbero negata la pensione che l'articolo 3 della legge
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ancora soggette al dominio pontificio, ebbero negata la pensione, ecc.»
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promulgazione della legge del 1866, si credono in diritto d'avere la pensione quand'anche non si trovino nel caso cui si riferisce quest'articolo. So che molti
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, e che, venendo ora in Italia, e chiedendo la pensione in nome di questa legge, avranno diritto di averla, sebbene essi se ne stiano sempre fuori del
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Stato nostro da Roma e da Parigi. Qua giunti, riuscirono ad avere la pensione, ed ottennero anche il permesso di ritornare a Roma, di ritornare a
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diritto la pensione che oggi quasi per un favore loro si concede. Ma se lo Stato questa sanatoria non ha in passato concessa, non vi è ragione alcuna per
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di già promulgate su tale materia. Che cosa dice quest'articolo? Dice che si concederà una pensione straordinaria (la chiamo straordinaria perchè non
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Ma infine, se voi lasciate che questi monaci continuino a vestire la loro tonaca, malgrado la pensione che vi disponete a largir loro…
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l'interpellanza Damiani, nella tornata del 16 maggio 1867, il ministro Tecchio indicò il numero dei religiosi che erano rimasti privi di pensione, ed erano
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È d'avviso che ai religiosi e religiose del Lucchese che fecero la professione senza l'assenso governativo la pensione possa essere concessa.»
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godimento della pensione rimarrebbero privi d'ogni mezzo di sussistenza, come alle gravi perturbazioni che ne potrebbero avvenire nello stato e negli
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«Tutti i religiosi ai quali, per le diverse leggi di soppressione, è dovuta una pensione, non potranno conseguirla, se non a condizione di svestire
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ora, vorrei imporlo a quelli che, per indulgenza nostra, non per diritto giuridico che essi abbiano, vengono ad ottenere da noi una pensione.
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Qui si parla di religiosi e religiose che ebbero negata la pensione; il concetto del diniego vi porta l'altro della preceduta domanda.
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Quindi, se la Camera non è d'altro avviso, io sostituirei alle parole: «abbiano negata la pensione» queste altre: «che non abbiano diritto alla
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loro negata la pensione. È un principio generale quello che si adotta, e io non so come debba ripeterlo più chiaramente; è una conseguenza
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spettare la pensione.
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Ciascuno dei religiosi soppressi per aver diritto alla pensione deve presentare questi documenti:
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per far liquidare la sua pensione.
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Nell'occasione dell'ultima redazione degli articoli, la Commissione si preoccupava dei casi nei quali si potesse dare una pensione anche a quei frati
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In questo modo, secondo la minoranza della Commissione, l'articolo terzo dovrebbe avere il solo effetto di accordare la pensione a quei frati che
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«Tutti i religiosi ai quali per la legge di soppressione è dovuta una pensione non potranno conseguirla se non a condizione di svestire l'abito
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andando a fare la loro professione a Roma, debbono avere la pensione, noi dobbiamo accordargliela con un'espressa disposizione di legge; altrimenti
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leggi civili, non avevano diritto alla pensione che l'articolo 3 della legge 7 luglio 1866 consente ai membri delle soppresse corporazioni religiose, è
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Ora, è troppo evidente essere nello spirito della legge in discussione lo accordare il diritto alla pensione solamente a coloro che fossero
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Assegnamento alimentario ai religiosi rimasti privi di pensione;
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Accademia della crusca
